DIGITAL HUMANITIES
Quando la realtà digitale si espande all’umanistico
Nata grazie alla collaborazione di svariati dipartimenti e strutture tra cui il DIBRIS, il DISFOR, il DSA, il DIRAAS , nonché le Scuole di Scienze Sociali, di Scienze Umanistiche e la Scuola Politecnica, questa nuova Laurea di comunicazione e nuovi media si profila come un pacchetto formativo multidisciplinare, nel quale si punta tutto sulla digitalizzazione e l’informatizzazione, creando un connubbio tra queste caratteristiche e le competenze sociali/umanistiche. Scopo ultimo di questa commistione di insegnamenti è plasmare figure professionali nell' ambito comunicativo, sia a livello nazionale che internazionale.
A tal fine sono stati distinti due Curriculum ai quali DIHU può preparare: un primo curricula chiamato “Internet e Produzione digitale”, maggiormente votato al web design, alla fabbricazione di ambienti digitali piuttosto che alla creazione ed alla gestione di web app, digital media ed un secondo curricula detto “Tecnologie delle Emozioni”, orientato alle arti performative, alla fruizione interattiva di contenuti e beni culturali attraverso innovazioni multimediali.
In seguito alla scelta effettuata, il profilo professionale in uscita può ambire ad occupazioni quali il progettista/gestore di ambienti o servizi di comunicazione in rete, di azioni di promozione in rete o ancor di contenuti per la comunicazione su web,ma anche l’addetto alla comunicazione di enti pubblici o privati provenienti sia da contesti quali l’industria creativa che i beni culturali.
Si può accedere a tutte le professioni che prevedono la progettazione e la gestione di media e interfacce nei quali si utilizza la realtà aumentata o le arti performative per l’inclusione e la riabilitazione.
Risulta da prendere almeno in considerazione, per uno studente della laurea triennale in Scienze della Comunicazione, l’idea di frequentare le DIHU, nell’intento di specializzarsi in una determinata professione.
QUALE... PER ESEMPIO?
La figura del Progettista di contenuti di sistemi e di applicazioni per le fruizione interattiva di contenuti e beni culturali è soggetta a curiosità, visto che si profila come un novità occupazionale. Essa nasce nel momento in cui ci si rende conto che se si vuole rendere il patrimonio artistico appetibile nell’era del web 2.0, non si può fare altro che avvalersi di dotazioni multimediali che rendano maggiormente accessibile il patrimonio artistico. Considerando tale punto di partenza va altresì detto che l’apporto digitale nei musei e negli allestimenti delle esposizioni e delle mostre ha portato il contenuto cultuale ad essere fruibile, rendendo il virtuale ed il tridimensionale caratteristiche di maggiore spicco di questa nuova tendenza.
Il progettista fa si che sia possibile la concretizzazione della comunicazione della conoscenza, rinnovando il sistema di dialogo tra utenti e istituzione culturale, basandolo sulla riscoperta dei 5 sensi a partire dall’ allestimento museale per arrivare al sito web. Ecco che negli spazi museali è sempre più frequente l’utilizzo di applicazioni digitali che coinvolgono attivamente l’utente grazie ad un approccio multi sensoriale. Lo scenario dei media capaci di aumentare l'interesse dei visitatori, poichè orientati ad una interazione proficua tra digitale e conoscenza, va dall’ integrazione del percorso di visita con monitor multitouch come strumenti informativi, all’allestimento di consolle di ricostruzioni tridimensionali digitali, di visualizzazione stereogrammata passiva/attiva, di dispositivi panottici, di realtà aumentata immersiva, di letture/confronti di informazioni e ancora, di applicazioni per utenti ipovedenti basate su sistemi di fruizioni tattile.
Contemporaneamente il progettista deve anche considerare che, abituare il pubblico a questi strumenti vuole anche dire fornirgli un portale web di accesso alle informazioni e ala storia dei beni culturali, che sia altrettanto all’altezza delle installazioni che si trovano in sede al museo. Si tratta quindi di realizzare piattaforme con ampliate funzionalità di navigazione e visualizzazione, contenenti dati in 3D, con immagini ed effetti grafici che siano in grado di catturare l’attenzione dell’utente, suscitando in lui una emozionalità che renderà particolarmente gradevole la sua esperienza.
Appare evidente che il lavoro del progettistain questo contesto, nasconde molte insidie gestionali e richiede grande competenza e preparazione, ma è alche vero che sembra essere un lavoro molto stimolante, dinamico e personalizzabile con la propria creatività. Senza dubbio si tratta di un lavoro per il quale molto si sta facendo, al fine di permettere a chi fosse interessato di acquisire capacità e competenze, attraverso lauree magistrali come quella del DIHU e master.
Si dovrebbe e potrebbe analizzare ancora lungamente le varie declinazioni di questo lavoro ancora in continuo divenire, ma fermandosi ad una prima descrizione si da un quadro d’insieme all’interno del quale è dato al lettore indagare.
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