martedì 5 aprile 2016

E allora ...facciamo coding!

E allora….facciamo Coding!


Se è vero che l’era digitale è quella nella quale stiamo vivendo, cos’altro poteva contemplare il PNSD, Piano nazionale Scuola Digitale, se non l’inserimento di una materia che portasse gli alunni ad essere soggetti attivi dell’informatica?
Ecco che quindi nell’ambito della Buona Scuola compare la parola coding, termine che letteralmente significa programmazione. In realtà con questo termine viene indicato un nuovo approccio all’informatica, che rende il pensiero computazionale un “must have” del piano di studi dei bambini e dei ragazzi italiani.

keep calm do coding.jpg
So….How???
Come inserire la programmazione informatica nell’insegnamento scolastico è stato previsto dal Miur e dal CINI, Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica, dando avvio all’iniziativa “Programma il Futuro”, composta da sei percorsi :uno  di base chiamato “L’ Ora del Codice” e cinque avanzati.


Il pubblico a cui si rivolge “Programma il Futuro” è quello delle primarie, per poi arrivare ad abbracciare anche studenti di età superiore a quella infantile. Fornendo strumenti semplici e per l’utilizzo dei quali non servono particolari competenze, il Miur e il Cini prevedono che attraverso lezioni e materiali didattici, i ragazzi arrivino ad avere un approccio attivo ed interattivo alla materia, evolvendo da semplici utilizzatori della tecnologia e della rete, in piccoli esperti dell’informatica. In ragione di questa modalità formativa è previsto che ogni scuola designi un docente referente, che coordini i docenti rappresentanti di ciascuna classe coinvolta nel coding, e che promuova il piano di sviluppo del pensiero computazionale nel suo istituto di appartenenza. Il docente referente dovrà anche iscriversi al sito di “Programma il Futuro”, in modo da tenersi in contatto con gli altri referenti, ma anche potendo così accedere alla sezione faq istituita dal Ministero.


At the end...
Al termine del percorso scolastico, gli studenti riceveranno un attestato che certifichi la loro partecipazione al coding e la loro capacità di pensare in termini computazionali.

Siamo di fronte ad una vera innovazione che rende l’Italia uno dei paesi più avanzati in questo percorso di formazione nell’era digitale, tanto che il nostro paese si è distinto come uno dei paesi membri dell’Unione Europea con il maggior numero di ragazzi che hanno programmato in ambito scolastico.