Lo scenario al quale assistiamo oggi nel mondo
dell’istruzione, è un’evoluzione alla quale molti adulti che hanno finito la
scuola dell’obbligo anche solo 15/20 anni fa, non avrebbero mai potuto pensare
ai loro tempi.
Il cambiamento è avvenuto ad opera dell’attuazione
del
PNSD, acronimo del documento ministeriale Piano
Nazionale Scuola Digitale, incentrato sull’ innovazione del sistema scolastico e
sull’ educazione digitale,concretamente attivato attraverso azioni che si
concentrano in quattro macro ambiti: strumenti, competenze; formazione e
accompagnamento.
La sfida ha avuto
inizio tra il 2007 e il 2008, in conseguenza alla presa di coscienza che
la scuola, in quanto stakeholder di informazione e di innovazione, doveva
compiere un processo di ammodernamento nel mondo dell’era digitale. Si partì
con “l’Azione LIM” consistente nella diffusione capillare della Lavagna
Interattiva Mutimediale e con il progetto “Azione Cl@ssi2.0“,caratterizzato
dallo slogan “non più la classe in laboratorio, ma il laboratorio in classe”.
Si diede così avvio alla serie di attività programmatiche del PNSD, finanziate
anche attraverso risorse stanziate a livello europeo, attraverso la Programmazione
Operativa Nazionale (PON Istruzione) 2007-2013. Stando alle stime effettuate,
lo stanziamento di un miliardo di Euro dovrebbe portare avanti le azioni
previste a livello nazionale dal Piano pluriennale, non soltanto dotando le
strutture scolastiche di proiettori interattivi, di Lim o della rete cablata,
ma anche accompagnando tutti coloro che interagiscono con l’istruzione digitale
nella formazione di competenze atte al fruirne.
Al fine di capovolgere la concezione digitale che
vigeva nella scuola italiana, in un primo momento, si sono investiti capitali
nell’adeguamento di strumenti e competenze informatiche nelle varie strutture
scolastiche ed in seguito sono state attivati i progetti pilota del PNSD.
Grazie alla legge pilastro del Piano, legge
107/2015 detta anche La Buona Scuola, si è
creata una struttura ossea degli steps che concretamente sono stati fatti e
condurranno la scuola italiana nel viaggio verso la totale modernizzazione
amministrativa e formativa.
Proprio in quest’ottica viene quindi intesa la
nuova istituzione educativa, rendendo la scuola un ambiente reale e virtuale
accessibile in qualsiasi momento a tutti i suoi agenti interni e collaterali.
Docenti e genitori, vengono chiamati a cimentarsi in quelle che sono le
operazioni burocratico-amministrative, passate da cartaceo a digitale. Per
contro, i discenti, ormai facenti parte della generazione dei nativi
digitali,usufruiscono del pacchetto formativo che da sempre ha contraddistinto
l’istruzione italiana, avvalendosi in modo proprio del web e dell’offerta
educativa online.
Ci vuole una
mediatore o una guida???
Estrema importanza ricopre l’Animatore
Digitale(AD), una figura rigorosamente interna alla struttura scolastica ed
univoca per ogni istituto, in ragione del fatto che egli deve rapportarsi ai
colleghi, all’ambito educativo-formativo ed ovviamente a genitori e studenti,
realizzando alcune azioni basilari per l’informatizzazione scolare. Tra esse
vanno ricordate: la formazione interna della comunità scolastica ( questa
intesa come tutti coloro che interagiscono con il sistema educativo nazionale)
;il coinvolgimento della stessa ,volto a
favorire la partecipazione e la realizzazione di una cultura digitale
condivisa; ed infine la creazione di soluzioni innovative metodologicamente e
tecnologicamente sostenibili.
No critiche no PNSD
Polemiche
e perplessità echeggiano da parte del pubblico di utenti e di
osservatori , che riscontra forti dubbi sulle ingenti somme impegnate nel
progetto, a fronte di infrastrutture scolastiche che non sempre sono decorose e
sicure, tanto meno attrezzate per essere coinvolte dal PNSD. Altro grande quid
restano le tempistiche di realizzazione della digitalizzazione scolastica.
Permane il fatto che il Piano Nazionale Scuola
Digitale è ormai un obbiettivo concretamente realizzabile e che, con più o meno
difficoltà, andrà perseguito se si vuole restare al passo con i tempi e vivendo
nel mondo della tecnologia imperante.